Stefano Corti
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A quasi tre settimane dall’annuncio da parte dell’assessore regionale alla sanità Donini dell’estensione del riconoscimento economico anche ai medici specializzandi, ai soccorritori, agli infermieri impegnati sulle ambulanze durante l’emergenza sanitaria, nulla si è visto. Non è certo questo il modo per rendere concreto il ringraziamento a coloro che giustamente sono stati definiti nelle scorse settimane eroi. Parliamo di un bonus da 600-650 euro e di un fondo da 354.000 euro alle Associazioni di soccorso. Giustamente con una interrogazione ad hoc il consigliere regionale della Lega Stefano Bargi ha chiesto conto a Bonaccini di tale inaccettabile dimenticanza. Ricordo che lo stesso Donini aveva garantito che le risorse necessarie a finanziare il provvedimento per i medici specializzandi, pari a 2,3 milioni di euro, sarebbero stati definiti da uno specifico decreto. Non solo: 1 milione di euro di risorse regionali straordinarie dovevano essere destinate al personale delle ambulanze e appunto 354.000 euro venivano assegnati alle organizzazioni di volontariato. Attendiamo ora che quelle promesse vengano mantenute in tempi brevi. A rischio vi è la stessa credibilità delle istituzioni.

“Ancora una volta, dopo alcuni giorni di intense piogge, siamo a registrare una situazione di assoluta emergenza per la nostra montagna. Ieri Fiumalbo per la piena dei torrenti ha rischiato di finire sott'acqua e il Lago Santo è rimasto isolato dopo il cedimento di un ponte. Questa situazione non è frutto di una inevitabile realtà, ma ha una genesi precisa e da ricercare nella assurda burocrazia fatta di leggi regionali che rendono a dir poco complicata la pulizia dei torrenti che eviterebbe questi disastri”. A parlare sono il senatore della Lega Stefano Corti, la consigliera provinciale della Lega Simona Magnani insieme al consigliere regionale della Lega Stefano Bargi e all’assessore di Fiumalbo Gabriele Nizzi, da tempo in prima linea nel chiedere di poter accelerare nella pulizia dei torrenti.
“La difesa idrogeologica sarebbe l'azione base per proteggere un Appennino sempre più isolato e dimenticato dalle istituzioni - continua l’assessore Nizzi -. Invece dobbiamo fare i conti con restrizioni assurde anche nella semplice pulizia dei torrenti”.
“Per molti montanari continuare a vivere nella loro terra è un atto di coraggio e di amore quasi irrazionale considerando le avverse condizioni economiche e il silenzio di chi a Roma e in Regione dovrebbe proteggere il territorio’ - aggiunge Simona Magnani.
“Speriamo che ora, davanti a questa ennesima emergenza, Barbara Lori, neoassessore regionale alla Montagna si faccia sentire e le risorse dalla regione arrivino in tempi rapidi, sempre che Bonaccini abbia davvero a cuore la montagna come più volte ha detto” - fa presente Stefano Bargi.
“Il legname e la biomassa sono una ricchezza da sfruttare con buonsenso e da valorizzare affinchè chi vive il territorio della montagna possa sfruttarla per l'implementazione delle energie rinnovabili. Eppure Conte si è dimenticato della biomassa, energia pulita a chilometri zero, nel suo leggendario Superbonus ristrutturazione 110% - chiude il senatore Corti -. Sicuramente ai montanari non servono gli incentivi per le colonnine elettriche di ricarica per monopattini di cui, fra l’altro, i residenti nei Comuni sotto i 50mila abitanti non hanno diritto”.  

Il senatore Andrea Ostellari è il nuovo commissario della Lega in Emilia. Raccoglie il testimone dal deputato Gianluca Vinci. Ostellari, classe 1974, è avvocato e ha studiato all’università di Parma. Per anni ha guidato la segreteria provinciale di Padova e attualmente è presidente della Commissione Giustizia del Senato.
Andrea Ostellari è una persona concreta, seria e preparata, siamo certi farà un ottimo lavoro organizzativo e politico capitalizzando ancor più il fantastico risultato raggiunto dalla Lega in Emilia alle scorse elezioni regionali. Insieme al collega parlamentare modenese Guglielmo Golinelli, ai militanti, attivisti e amministratori modenesi della Lega lavoreremo per i nostri territori e per dare al Paese quanto prima un governo capace di sostenere famiglie, imprese e lavoratori.
Il mio intervento oggi in aula in Senato sul Decreto Covid. Abbiamo visto le lacrime di un ministro che si è preoccupato di clandestini di cui non avevamo bisogno in agricoltura, bastavano infatti i percettori di reddito di cittadinanza a dare una mano qualora necessario. Abbiamo visto coprire di insulti i governatori delle Regioni che meglio hanno sopportato l’emergenza con ingegno e fai-da-te. Abbiamo visto un Presidente del consiglio scaricare le sue incapacità sulle spalle di ospedali e regioni e fare fugaci comparsate notturne nell’epicentro della pandemia. Il resto è storia ormai, ma per fortuna abbiamo anche visto la grande forza di un popolo e delle sue associazioni di volontariato sempre in prima fila insieme agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine.
Grazie presidente, onorevoli colleghi, 
questo decreto purtroppo racchiude tutte le incongruenze e superficialità che questo Governo ha messo in campo in questa drammatica situazione. Due giorni fa il lockdown è giunto finalmente ad una svolta con quella sospirata riapertura degli esercizi commerciali sollecitata dalle regioni più produttive a guida Lega e a cui si è aggiunta a ruota la regione Emilia Romagna. Lunedì il popolo delle partite Iva ha avuto, tra mille difficoltà, la possibilità di rialzare le saracinesche delle proprie attività commerciali, ma questo ha ulteriormente evidenziato la mancanza di una chiara e semplice comunicazione da parte di un Governo incapace di venire incontro alle richieste degli imprenditori. La riapertura con queste stringenti regole non consente infatti una sostenibilità economica alle piccole e medie imprese e, come sappiamo, in molte zone della penisola quasi il 40% dei ristoratori lunedì non ha riaperto. Proprio lunedì mi sono finalmente recato dall’abituale barbiere di paese che da sempre si barcamena tra mille difficoltà: orbene questo piccolo imprenditore con ben 3 dipendenti ha riaperto l’attività e con certosino impegno ha igienizzato gli ambienti, distanziato i clienti, predisposto dispositivi di protezione, accettato prenotazioni scaglionate di mezz’ora, fetucciato ingresso e uscita, disinfettato il pos e con il sorriso sul volto ha svolto egregiamente ed in sicurezza il lavoro di sempre. Purtroppo però con queste modalità di lavoro la sua attività sarà in perdita e presto dovrà licenziare i propri collaboratori per tentare di sopravvivere, perchè al suo fianco è mancato lo Stato! A noi senatori si rivolgono quotidianamente i cittadini ed imprenditori in difficoltà! E’ ora che palazzo Chigi la smetta di pensare solo a se stesso riempiendosi di dispositivi di protezione individuale, uscite dal palazzo e guardate in faccia il paese reale. Nel collegio di Modena e Montagna, dove sono stato eletto, il comparto turistico delle nostre vallate è desolante. Dove sono quei ciclisti e motociclisti stranieri che riempivano le nostre strade di montagna in questo periodo? Dove sono gli appassionati di funghi che riempivano in questa stagione i nostri ristoranti? Dove sono i villeggianti che con le loro seconde case aiutano la nostra economia? Di questo non c’è più nulla ma soprattutto non ci sono i soldi promessi in tivù da Conte per fronteggiare l’emergenza. A parte poche aziende agricole  che per fortuna non hanno chiuso durante il lockdown e continuano a lottare per produrre ricchezza (e per inciso senza bisogno di manodopera clandestina o ex clandestina), i ristoratori e gli albergatori di aree a vocazione turistica come la nostra si sono persi tutta la stagione invernale. Ma secondo voi perché questi ristoratori avrebbero dovuto riaprire lo scorso lunedì? Ebbene sono tutti imprenditori che sanno far di conto, e già in condizioni normali per non fallire devono avere una sostenibilità economica per sperare di intravvedere ogni giorno la luce in fondo al tunnel, ma non è così purtroppo. C’è il buio assoluto! Ma lo sapete che ancor oggi molti Comuni di confine tra Emilia e Toscana non hanno recepito la recente deroga per autorizzare gli spostamenti tra comuni confinanti extra regione per la visita ai propri congiunti? Questi fatti di vita concreta non sono che la punta di un iceberg, un immenso iceberg burocratico figlio della mancanza di una chiara e semplice comunicazione ed uso di buonsenso. In questo momento di difficoltà avete paralizzato con la vostra burocrazia un popolo intero di piccoli imprenditori e ristoratori. Il vostro iceberg farcito di burocrazia ha esaurito milioni di toner di stampanti per le vostre 5 autocertificazioni e purtroppo vaga in mare aperto rischiando di colpire ed affondare anche quel poco di economia che ancora tiene in piedi questo Paese. Noi come Lega chiediamo soltanto che i cittadini abbiano semplici risposte, che non si faccia morire il mondo del turismo in mancanza di chiare linee guida per la fase 2 e che esse siano condivise anche dalle opposizioni. Abbiamo visto le lacrime di un ministro che si è preoccupato di clandestini di cui non avevamo bisogno in agricoltura, bastavano infatti i percettori di reddito di cittadinanza a dare una mano qualora necessario. Abbiamo visto coprire di insulti i governatori delle Regioni che meglio hanno sopportato l’emergenza con ingegno e fai-da-te. Abbiamo visto un Presidente del consiglio scaricare le sue incapacità sulle spalle di ospedali e regioni e fare fugaci comparsate notturne nell’epicentro della pandemia. Il resto è storia ormai, ma per fortuna abbiamo anche visto la grande forza di un popolo e delle sue associazioni di volontariato sempre in prima fila insieme agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine. A partire dall’associazione nazionale alpini che a costo di grandi sacrifici ha costruito a Bergamo un ospedale nuovo di pacca in tempi record. Agli alpini voglio rivolgere il mio particolare ringraziamento a nome della Lega, anche nella speranza che in tempi celeri il Senato approvi il Giorno della memoria e del sacrificio alpino, questo è il minimo che possiamo fare per ringraziarli di tutto ciò che hanno fatto in tempo di guerra ma soprattutto in tempo di pace. Su tutto il resto giudicheranno gli elettori e presto il loro voto seppellirà questo Governo.

La stima per l'operato della polizia locale è profonda e intatta ed è ovvio che gli agenti sono chiamati ad applicare le leggi e le ordinanze varate dal Governo centrale e dal Governo regionale. Chi indossa una divisa merita sempre rispetto, in particolare in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Detto questo faccio ancora una volta appello al buonsenso di chi ha la responsabilità di normare una fase così complicata. Penso soprattutto al tema degli spostamenti tra Regioni per le tante attività presenti sul crinale tosco-emiliano. Una settimana fa la Regione ha dato il via libera agli spostamenti in ambito regionale e, ancora prima, i Comuni avevano dato l'ok alle tratte più frequenti (come ad esempio Modena-Rubiera), ebbene identico tema si pone oggi per chi ha un ristorante o un negozio o una attività, penso ad imprenditori agricoli o ambulanti, in Appennino al confine con la Toscana. Occorre che da subito il presidente Bonaccini si attivi per rendere possibili questi spostamenti - aggiunge Stefano Corti -.  Peraltro, già oggi, in accordo fra le prefetture di Mantova e Reggio la mobilità interregionale fra i comuni di Viadana, Boretto e Brescello per la cura di parenti è ammessa. Ricordo a riguardo che la maggioranza dei clienti dei ristoratori del crinale sono toscani e quindi non serve riaprire le attività il 18 se gli stessi operatori non possono accogliere gli avventori abituali. Ne va della esistenza stessa di molte attività: se questo vulnus non verrà sanato molti piccoli imprenditori non apriranno più.

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