Stefano Corti
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Oggi grande successo al gazebo Lega di Pievepelago con oltre 148 firme raccolte per ogni petizione popolare e 34 tessere fatte. "Un profondo ringraziamento al gruppo Lega di Pievepelago e ai tanti cittadini che continuano a sostenerci nella nostra battaglia su un fisco equo, sullo stop all'invasione di clandestini e sullo stop ai vitalizi. La Lega sta costruendo un solido progetto di speranza, aperto e meritocratico per le famiglie e le imprese italiane e per i modenesi, dialogando coi cittadini e con le proprie radici ben piantate nel territorio. Dalla montagna, come sempre, arriva un grande contributo in termini di consenso, motivazione ed entusiasmo. Questa partecipazione massiccia ai gazebo è un segnale che ci dona tanto orgoglio e allo stesso tempo ci consegna una responsabilità che faremo di tutto, a tutti i livelli, per onorare". Così il senatore Lega Stefano Corti.

 

La follia ideologica non ha limiti. E' notizia di oggi il lancio di una petizione on line per rimuovere l’immagine di San Michele che schiaccia il demonio perché ricorderebbe l’uccisione di George Floyd a Minneapolis. Il tutto sarebbe banalmente ridicolo se questo delirio definito 'Black lives matter' non avesse ripercussioni concrete, a partire dalla decapitazione della statua di Cristoforo Colombo in Usa o allo sfregio della statua dedicata a Indro Montanelli a Milano.
Con l'attacco alla effige di San Michele credo però si vada oltre l'assurdo. Ricordo agli analfabeti storici che chiedono tale rimozione, che San Michele, patrono dei longobardi, per la religione cristiana rappresenta l'Angelo per antonomasia e una anticipazione di Gesù stesso nell'antico Testamento. Il culto di questo Santo è radicato nel territorio e anche nelle nostre montagne. Una sua effige è infatti scolpita nella rocca di Montefiorino, abitata dai monaci benedettini già dal XII secolo, prima di essere trasformata in tempi moderni in simbolo della Nostra Montagna e patrimonio da preservare. Ebbene, nella parte destra della facciata un rilievo raffigura appunto San Michele Arcangelo, al quale era dedicata la cappella del castello. Anche solo pensare di cancellare questa immagine rappresenta uno sfregio alla nostra identità e alla nostra storia.


A quasi tre settimane dall’annuncio da parte dell’assessore regionale alla sanità Donini dell’estensione del riconoscimento economico anche ai medici specializzandi, ai soccorritori, agli infermieri impegnati sulle ambulanze durante l’emergenza sanitaria, nulla si è visto. Non è certo questo il modo per rendere concreto il ringraziamento a coloro che giustamente sono stati definiti nelle scorse settimane eroi. Parliamo di un bonus da 600-650 euro e di un fondo da 354.000 euro alle Associazioni di soccorso. Giustamente con una interrogazione ad hoc il consigliere regionale della Lega Stefano Bargi ha chiesto conto a Bonaccini di tale inaccettabile dimenticanza. Ricordo che lo stesso Donini aveva garantito che le risorse necessarie a finanziare il provvedimento per i medici specializzandi, pari a 2,3 milioni di euro, sarebbero stati definiti da uno specifico decreto. Non solo: 1 milione di euro di risorse regionali straordinarie dovevano essere destinate al personale delle ambulanze e appunto 354.000 euro venivano assegnati alle organizzazioni di volontariato. Attendiamo ora che quelle promesse vengano mantenute in tempi brevi. A rischio vi è la stessa credibilità delle istituzioni.

Il governo giallorosso da un lato ha mantenuto il Decreto sicurezza Salvini che imponeva giustamente un taglio netto dei costi dell'accoglienza degli immigrati da 32,5 euro al giorno a circa 20 euro, ma dall'altro in molti territori a guida Pd le cooperative continuano a gestire le strutture che ospitano i profughi con proroghe a prezzi gonfiati quasi ante-decreto. Lo dimostrano i bandi andati deserti a Modena e gli accordi che la prefettura è costretta a prendere con le singole realtà. Con l'ennesimo bando andato deserto per la gestione del servizio dal primo giugno, la Prefettura ha infatti approvato l'ulteriore proroga agli stessi operatori al prezzo di 28,2 euro, per 9,1 milioni di euro fino al 30 novembre 2020. Un modo per aggirare la legge e per continuare a mantenere un sistema che fa della accoglienza un business.
Eppure a definire "mangiatoia" questo modello di accoglienza non è solo Matteo Salvini, ma sono i fatti stessi. Lo dimostra l'eccezione modenese di Porta Aperta, unica realtà ad avere partecipato al bando con l'offerta di 20 euro a immigrato. Non mi risulta che i loro 68 ospiti siano morti di fame o siano stati accolti in condizioni peggiori rispetto altrove. La verità è che oggi questi clandestini costano ai cittadini italiani più dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Una realtà di fronte alla quale sembra esserci un tacito (e conveniente) accordo tra la stragrande maggioranza dei gestori dei centri di accoglienza e che finisce per penalizzare strutture serie e che partecipano ai bandi come appunto Porta Aperta. Sul tema valuteremo se presentare una interrogazione con la richiesta specifica al Governo di escludere dagli affidamenti in deroga chi non si presenta ai bandi


“Ancora una volta, dopo alcuni giorni di intense piogge, siamo a registrare una situazione di assoluta emergenza per la nostra montagna. Ieri Fiumalbo per la piena dei torrenti ha rischiato di finire sott'acqua e il Lago Santo è rimasto isolato dopo il cedimento di un ponte. Questa situazione non è frutto di una inevitabile realtà, ma ha una genesi precisa e da ricercare nella assurda burocrazia fatta di leggi regionali che rendono a dir poco complicata la pulizia dei torrenti che eviterebbe questi disastri”. A parlare sono il senatore della Lega Stefano Corti, la consigliera provinciale della Lega Simona Magnani insieme al consigliere regionale della Lega Stefano Bargi e all’assessore di Fiumalbo Gabriele Nizzi, da tempo in prima linea nel chiedere di poter accelerare nella pulizia dei torrenti.
“La difesa idrogeologica sarebbe l'azione base per proteggere un Appennino sempre più isolato e dimenticato dalle istituzioni - continua l’assessore Nizzi -. Invece dobbiamo fare i conti con restrizioni assurde anche nella semplice pulizia dei torrenti”.
“Per molti montanari continuare a vivere nella loro terra è un atto di coraggio e di amore quasi irrazionale considerando le avverse condizioni economiche e il silenzio di chi a Roma e in Regione dovrebbe proteggere il territorio’ - aggiunge Simona Magnani.
“Speriamo che ora, davanti a questa ennesima emergenza, Barbara Lori, neoassessore regionale alla Montagna si faccia sentire e le risorse dalla regione arrivino in tempi rapidi, sempre che Bonaccini abbia davvero a cuore la montagna come più volte ha detto” - fa presente Stefano Bargi.
“Il legname e la biomassa sono una ricchezza da sfruttare con buonsenso e da valorizzare affinchè chi vive il territorio della montagna possa sfruttarla per l'implementazione delle energie rinnovabili. Eppure Conte si è dimenticato della biomassa, energia pulita a chilometri zero, nel suo leggendario Superbonus ristrutturazione 110% - chiude il senatore Corti -. Sicuramente ai montanari non servono gli incentivi per le colonnine elettriche di ricarica per monopattini di cui, fra l’altro, i residenti nei Comuni sotto i 50mila abitanti non hanno diritto”.  

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