Stefano Corti
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E’ stato un incontro costruttivo e con un confronto concreto quello che si è tenuto questa mattina nella zona Artigianale di Vignola al quale ho partecipato su richiesta di alcuni militanti Lega e su invito di alcuni imprenditori artigiani. Alla presenza del sindaco Emilia Muratori ho potuto prendere atto di una situazione di grave difficoltà per chi lavora in zona. Di fatto una non meglio precisata associazione culturale islamica, che non avrebbe legami con una precedente associazione poi sciolta per mancanza di requisiti statutari, starebbe rilevando un capannone a scopo di culto e già da diversi mesi, di fatto, tale capannone ospita, soprattutto il venerdì, fino a 200 persone con evidenti disagi per gli artigiani locali. Da sottolineare infatti che tale edificio si affaccia su un’area cortiliva comune e la presenza di tante persone non è ovviamente compatibile col contesto né in termini di sicurezza né in termini di igiene, basti pensare che è presente un solo bagno a servizio del capannone. Ho dunque accolto con piacere l’impegno verbale del sindaco Muratori, davanti ai tanti imprenditori presenti, a rafforzare i controlli di polizia locale, anche sul fronte del rispetto delle normative anti-Covid, in attesa di fare piena chiarezza sulla situazione. Occorre subito verificare se tale nuova associazione possiede i requisiti di legge per svolgere attività di Promozione Sociale e comunque occorre definire in modo netto che quell’area artigianale non è luogo idoneo né per attività di promozione culturale islamica né tantomeno per attività di culto. Sono dunque felice della presa a carico del problema da parte della amministrazione e resto a disposizione per sollecitare il prefetto ogni volta sia necessario intensificare le attività di controllo sul fronte dell’ordine pubblico.

Nel modenese stanno per arrivare altri 7 milioni, oltre ai 50 milioni già previsti, per la rigenerazione urbana. Si tratta di una vittoria della Lega che ha chiesto e ottenuto dal Governo una nuova norma per stanziare quasi un ulteriore miliardo a livello nazionale per finanziare i progetti che erano rimasti esclusi dal bando nazionale in base a criteri che ritenevamo palesemente non corretti. A godere dei fondi stanziati saranno i Comuni di Carpi, Castelfranco, Fiorano, Maranello, Mirandola, Pavullo, Sassuolo e Vignola. Oltre al capoluogo Modena. Grazie all’impegno dei parlamentari Lega eletti in provincia di Modena, due Comuni inizialmente esclusi che avevano presentato richiesta sono stati ammessi e altri hanno visto maggiorata la loro quota. Si tratta della ennesima dimostrazione dell’impegno sul territorio della Lega, nella consapevolezza che la rigenerazione urbana non solo è un volano per l’economia locale, ma rappresenta un tassello fondamentale per comporre il mosaico della sicurezza spesso trascurato dalle amministrazioni di centrosinistra.

Incredibile constatare come ora l'Anpi arrivi a pretendere di censurare il partigiano 'bianco' Romano Levoni che come unica colpa ha quella di aver conosciuto il comandante Rossi ed essere stato testimone oculare di tante nefandezze compiute dai partigiani rossi o presunti tali. Noi che in montagna viviamo e abbiamo ascoltato con attenzione i racconti dei nostri nonni sappiamo bene come andarono le cose e di come di santi ed eroi tra i partigiani ce ne furono davvero pochi. Come dimenticare le nefandezze compiute dalla banda Pini che trucidò i 15 questurini in fuga da Modena, le esecuzioni sommarie, gli stupri ei furti fino al martirio del quattordicenne seminarista Rolando Rivi e del parroco di Crocette Don Lenzini. E ancora, le efferate torture inferte ai prigionieri durante il periodo della Repubblica di Montefiorino, vieni testimoniato anche dallo stesso Gorrieri. Tutti questi fatti l'Anpi non li ha mai ricordati, in compenso ora vuole tappare la bocca ad un ex giovanissimo partigiano decorato al valore dalle forze Brasiliane. Invece di valorizzare un testimone lucido di un periodo storico su cui ancora pesa un'ombra fortemente ideologica, lo si fa passare come un anziano da zittire.

La situazione inerente la gestione della sicurezza a Carpi è ormai evidentemente fuori controllo. L’ultimo episodio che vede come vittime un gruppo di adolescenti minacciati da alcuni coetanei ne è la dimostrazione. Il tema evidentemente non riguarda solo l’ordine pubblico, ma la sfera ampia legata all’educazione delle nuove generazioni, detto questo davanti a simili situazioni emergenziali non si può che agire intensificando i controlli da parte delle forze dell’ordine e della polizia locale. Purtroppo la giunta Pd del sindaco Bellelli non sembra molto attenta a tutelare il ruolo fondamentale della polizia locale come dimostra l’allarme sulla sede dell’Unione Terre d’argine lanciato nei giorni scorsi dal sindacato degli agenti. Telecamere e pattugliamenti sono essenziali per prevenire in futuro episodi gravissimi come questo.

‘D’ora in poi a Castelfranco Emilia la distanza minima che i cacciatori e loro ausiliari devono mantenere dalle strade passa dagli attuali 50 metri a quota 150 metri, da entrambi i lati. Lo ha stabilito una ordinanza urgente del sindaco Gargano. Siamo di fronte a una decisione di un primo cittadino che penalizzerà ulteriormente il mondo venatorio, una categoria che continua ad essere ingiustamente criminalizzata e che viceversa ad oggi rappresenta un elemento fondamentale per il mantenimento di un sano equilibrio nella convivenza tra uomo e animali, compreso la prevenzione del rischio idraulico, tema che il Sindaco Gargano ed i cittadini di Castelfranco dovrebbero conoscere.
Ricordiamo che l’esercizio venatorio è una pratica legale e disciplinata, più di altre materie, da specifiche disposizioni normative in materia di distanze. Non è infatti credibile, considerato anche il minimo storico di presenze che ha raggiunto il mondo venatorio in questi anni, che a Castelfranco Emilia viga un clima da far west. Se alcuni cacciatori hanno sbagliato non rispettando le normative esistenti è giusto che vengano segnalati e sanzionati dalla Polizia Provinciale, ma la suscettibilità dei cittadini alla vista di un segugio, di un fucile o al colpo di uno sparo non deve essere motivo, soprattutto per mano di un sindaco, per privare il mondo venatorio di un diritto ad una pratica lecita. Speriamo, anzi vogliamo augurarci che in questa scelta il Sindaco non sia stato spinto da personali ideologie perché se così fosse sarebbe di una gravità inaudita. La caccia non è allarme sociale, è una pratica lecita e non è tollerabile che un Sindaco contribuisca ad avvallare questo messaggio!
Il Sindaco ha deciso di intervenire su una materia di competenza statale e regionale sottraendo di fatto il territorio di Castelfranco alla pratica venatoria, compromettendo altresì forme di caccia indispensabili come quella di selezione a caprioli e cinghiali. Forte è quindi anche la preoccupazione per il previsto blocco dei piani di abbattimento regionali agli ungulati che in pianura, territorio non vocato alla loro presenza, sono indispensabili per il contenimento delle specie anche a fini di pubblica sicurezza.
Dal sindaco di Castelfranco a questo punto ci aspettiamo una ordinanza per vietare agli ungulati di attraversare la strada mettendo in pericolo la vita di automobilisti, ciclisti e pedoni. Evidentemente la sicurezza dei cittadini non rientra tra le priorità di chi governa il territorio’. Così il senatore Lega Stefano Corti e Simona Magnani Consigliere provinciale nonché referente Emilia per il dipartimento Lega gestione faunistica.

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