Stefano Corti
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All'indomani del voto non posso che ringraziare i militanti della Lega per l'impegno profuso. Li ringrazio uno a uno perchè hanno dimostrato, ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che la Lega è una famiglia unita prima di tutto dall'amore per il territorio. Ripenso ai banchetti anche nei più piccoli Comuni dell'Appennino, alle tappe percorse in sella alle moto d'epoca, alle tante serate passate a confrontarci coi cittadini, guardandoci negli occhi e ascoltandoci l'un l'altro. Sono state settimane intense ed entusiasmanti. Il centrodestra domenica ha ottenuto un successo straordinario sia a livello nazionale che a livello locale, ma il risultato della Lega ha permesso di eleggere un solo senatore in Emilia Romagna e per poche migliaia di voti, nonostante il risultato migliore in termini percentuali fatto registrare nel collegio occidentale dove ero candidato, per la vastità del territorio il seggio è scattato in Romagna non permettendomi di proseguire il lavoro iniziato tre anni fa in Senato. Sono rammaricato soprattutto se questo risultato può lasciare in qualche modo delusi coloro che hanno visto nella mia figura un punto di riferimento per la difesa della montagna e delle aree interne, ma posso assicurare che il mio impegno sarà lo stesso anche se non siederò più nei banchi del Parlamento. Continueremo il confronto e le battaglie iniziate con la stessa forza e nello stesso modo, perchè la campagna elettorale per la Lega non è una stagione di promesse vuote, ma solo un riconfermare le fondamenta di un rapporto costante. Sono onorato di aver potuto rappresentare la Lega come capolista in questa campagna elettorale e ringrazio ancora Salvini della fiducia. Ho cercato di rispondere a questa chiamata nel migliore dei modi e spero di essere stato all'altezza delle attese. Da domani il percorso riprende per cercare di rendere il luogo in cui viviamo migliore e, pensando alle roccaforti di sinistra da 70 anni ancora presenti in modo immutabile in Emilia, un po' più libero.

L’orrore che si è consumato a Modena nei giorni scorsi a danni di una giovane coppia lascia senza parole. Secondo l’accusa un 30enne e un 16enne, entrambi clandestini, avrebbero aggredito, rapinato e violentato un uomo e una donna dopo essere entrati nel loro appartamento in virtù di una conoscenza pregressa. Siamo di fronte a fatti di una gravità inaudita e che dimostrano quanto la tanto sbandierata integrazione emiliana sia sideralmente distante dalla realtà. Lo stop alla immigrazione irregolare deve essere una priorità assoluta e deve andare di pari passo con un potenziamento concreto degli organici di polizia. I controlli sono essenziali per evitare che qualcuno possa immaginare di essere sbarcato nella terra di nessuno. A livello pratico, al di là delle dichiarazioni di rito, Modena all’indomani del rinnovo del patto Modena sicura con tanto di collegamento video col ministro Lamorgese, si ritrova nuovamente con una questura non di fascia A. Fatti come quelli drammaticamente accaduti in questi giorni dimostrano l’urgenza del problema unita all’imbarazzante silenzio della giunta di centrosinistra che avrebbe la responsabilità di governarlo. Votare Lega il prossimo 25 settembre è la sola speranza per ottenere un risultato concreto per la questura di Modena e offrire contemporaneamente ai cittadini risposte immediate sulla sicurezza.

Abbiamo aperto la campagna elettorale tra gli Ultimi, dimenticati dalle istituzioni a 1.525 msl. San Pellegrino in Alpe è il luogo che meglio spiega cos’è la montagna: bellezza incantevole unita a una colpevole mancanza di servizi. Onore a chi con tenacia e per amore della sua terra tiene viva questa isola extraterritoriale modenese. Essere al fianco dei cittadini per la Lega significa anche questo.

Ora la colpa è dei rincari, a causa dei quali salterebbero i conti del project financing, ma in realtà questo ennesimo stop alla autostrada Cispadana rappresenta un vero e proprio sberleffo nei confronti delle imprese che attendono da anni una infrastruttura fondamentale per l’intera economia del territorio. Ogni anno, ciclicamente, ascoltiamo le promesse del presidente della Regione Stefano Bonaccini sull’avvio dei lavori. I lavori per la Cispadana e la Bretella nelle dichiarazioni ufficiali sono sempre ad un passo dall’iniziare, ma passano gli anni e non cambia nulla. Affermare di essere vicini al mondo delle imprese e poi prendere in giro in questo modo l’intero territorio è inaccettabile. Quei 67 km di strada sembrano ormai una chimera mentre la società responsabile della progettazione dell’opera, presieduta dall’ex presidente della Provincia Graziano Pattuzzi, trova nuove giustificazioni questa volta legate alla crisi economica. Eppure proprio proprio puntare sulle infrastrutture, specie quelle già faticosamente approvate, è il modo migliore che abbiamo per cercare di non subire la congiuntura così negativa che stiamo attraversando. I modenesi e gli emiliani non meritano questo.

Enza Rando è dimessa dalla vicepresidenza nazionale di Libera. Anche Libera stessa, dopo che è ancora sollevato per la domanda, ha ufficializzato tale correttamente passo indietro, nel programma online della Festa provinciale Pd che si tiene a Modena l'avvocato Rando viene ancora presentato come Vice Presidente Libera Nazionale e Candidata alla Camera nel collegio Uninominale per la coalizione Pd. Lo ribadiamo, la lotta alla mafia è patrimonio di tutti e iltirare per la giaccatta una importante associazione antimafia non significa fare un buon servizio nè fare politica.

Già in passato Rando aveva goduto di incarichi nell'orbita del centrosinistra (dal consiglio della Fondazione Cassa Risparmio di Modena e consulenze per la Regione guidata da Bonaccini) ma la candidatura organica è un vero cambio di passo. Credo a questo punto sia giusto che il Pd chiarisca definitivamente il contesto nel quale è maturata la candidatura della dottoressa Enza Rando.  
Ne va dell'autorevolezza e della indipendenza della nota associazione antimafia affinch possa continuare, senza interferenze di parte, la lotta per la legalità e nel contrasto alle mafie. Io stesso nel mio mandato parlamentare sono stato responsabile della legalità della Lega e così perfettamente quanto è importante dipartimento non dividersi sul tema della lotta alle mafie che deve essere un valore comune a tutti e non una bandiera elettorale. La sinistra in nome di una immotivata sedicente superiorità morale intende la trasversalità in modo bizzarro: si è trasversali solo quando si è organici al Pd.

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