Stefano Corti
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“Verificare gli aventi diritto al reddito di cittadinanza ed inserire chi lo percepisce in progetti di pubblica utilità. L'interrogazione presentata a Serramazzoni dal consigliere di opposizione Maria Chiara Venturelli rappresenta un passaggio chiave del lavoro che la Lega sta svolgendo sul territorio in questi mesi di emergenza sanitaria e verrà replicata anche in altri Comuni. Mentre il covid ha messo in ginocchio il popolo delle partite Iva, agli stessi lavoratori stremati che pagano le tasse si chiede di sostenere proprio con le proprie tasse il reddito di cittadinanza. Per tante di queste persone che ormai troppo spesso non arrivano alla fine del mese sarebbe forse più semplice chiudere, sedersi in poltrona e aspettare il reddito di cittadinanza. Ma la dignità e la voglia di contribuire al proprio paese è più forte. Per questo è doveroso che i percettori del reddito partecipino attivamente alla vita di comunità. Attendiamo dunque di sapere a Serramazzoni, come altrove, il numero dei controlli e delle verifiche anagrafiche svolte attraverso l’incrocio delle informazioni dichiarate ai fini Isee con quelle disponibili presso gli uffici anagrafici e quelle raccolte dai servizi sociali atti a verificare dichiarazioni mendaci”. Così il senatore Lega Stefano Corti. “Vogliamo inoltre sapere se nel Comune sono già in essere i progetti, quali siano e i dati relativi ai beneficiari del reddito di cittadinanza - aggiunge la referente Lega per la Montagna, Simona Magnani -. Ricordo infatti che per legge i beneficiari del sussidio hanno l'obbligo di svolgere progetti di pubblica utilità. Un obbligo che i Comuni devono rendere effettivo e concreto”.  

 

Quali sono i tempi dell’analisi sperimentale annunciata dall’Ausl di Modena per decidere la possibile riapertura del reparto di ostetricia all’ospedale di Pavullo? Sono già stati quantificati gli investimenti necessari alla ripresa dell’attività del Punto Nascite in termini di personale ed attrezzature? E ancora: questi investimenti per il Punto Nascite sono aggiuntivi rispetto a quelli che vennero previsti nel 2017 per l’ospedale di Pavullo in vista della riorganizzazione della rete ospedaliera del territorio provinciale oppure sono da considerarsi ricompresi in quella destinazione di risorse? Queste domande poste dal consigliere regionale della Lega Stefano Bargi in una recente interrogazione ripropongono con forza il tema della riapertura del Punto Nascite di Pavullo, una precisa promessa elettorale del presidente Bonaccini finora disattesa. Ad oggi l’idea della Regione sarebbe quella di realizzare a livello sperimentale e solo su base volontaria una prova per poter monitorare nel corso di un non meglio definito periodo, quante donne partoriranno a Pavullo, al fine poi di determinare la riapertura dei punti nascita confrontando i risultati ottenuti con quelli degli altri punti nascita riaperti e probabilmente con i dati storici degli stessi. Al di là della anomala e discutibile strada con cui si è scelto di procedere, va detto che i tempi di avvio di tale sperimentazione sono del tutto aleatori. Infatti, recentemente, Kyriakoula Petropolacus, direttrice dell'assessorato regionale alla Sanità ha spiegato come "le interlocuzioni con Ministero e Ausl per la riapertura sperimentale dei punti nascita di montagna a Pavullo, Porretta Terme, Borgo Val Taro e Castelnovo Monti abbiano subito un nuovo rallentamento a casa della riacutizzazione della diffusione del virus e come, considerato il momento di grande incertezza che stiamo attraversando, al momento sia difficile definire con certezza la data prevista per la riapertura di questi punti nascita". Nel frattempo le partorienti di Pavullo e dell’Appennino modenese sono costrette a percorrere numerosi chilometri di strada per rivolgersi all’ospedale di Sassuolo o al Policlinico di Modena. In barba alle promesse di Bonaccini

"Qual è la situazione del carcere di Modena dopo i tragici fatti di marzo? In quella rivolta morirono nove detenuti e tra gli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria ben 26 uomini ebbero necessità di cure mediche, con prognosi variabili da 3 fino a 40 giorni. Oggi, a otto mesi di distanza, chiedo al ministro della Giustizia cosa sia cambiato e quali iniziative intenda adottare il Governo al fine di garantire maggiore sicurezza e condizioni dignitose di lavoro agli agenti di Polizia penitenziaria in servizio. Non solo infatti non è ancora stato chiarito come i detenuti dell'istituto penitenziario di Modena siano riusciti ad entrare in possesso di metadone e psicofarmaci in quantità tali da risultare letali, ma ad oggi ci risulta che la casa circondariale di Modena, nella quale sono già rientrati da agosto 116 detenuti, sia ancora sprovvista di una sala regia funzionante, di un sistema di antintrusione ed antiscavalcamento efficienti. In più circostanze, i vari governi succedutisi alla guida del Paese, avevano manifestato interesse alla soluzione dei problemi, ma in sostanza nulla è mai avvenuto". Così il senatore Lega Stefano Corti. Non solo, alla interrogazione parlamentare di Corti si aggiunge quella in Comune a Modena del capogruppo Lega Alberto Bosi. "Vista l’azione dei sindacati di polizia e la connessa documentazione prodotta con cui è stata avvisata l’amministrazione comunale di Modena dei problemi del carcere cittadino - afferma Bosi - chiedo al sindaco come intenda affrontare e risolvere fattivamente tali problemi e a quanto ammontino i costi per la ricostruzione del carcere dopo la rivolta di marzo".

"Mentre il Governo si affrettava, all'indomani del primo lockdown, ad assegnare il bonus monopattino e il bonus bicicletta per chi vive in città, i residenti della montagna, dove i Comuni mai superano i 50mila abitanti, venivano ancora una volta dimenticati e abbandonati. Crediamo sarebbe doveroso a questo punto riconoscere loro un bonus carburante di almeno 50 litri al mese scontato da accise.  Per i montanari, resi pendolari da una politica lontana dall'idea di investire per i territori montani, costretti ogni giorno a spostarsi per lavoro, per studio, per curarsi, o semplicemente per fare spesa e recarsi all'ufficio postale, quel bonus monopattino suona davvero come una beffa. Quello che il Governo dovrebbe prevedere sono fondi per investire sul lavoro e sulla competitività de territorio per non costringere chi vive nei territori di montagna a fare i pendolari ogni giorno. Questa sarebbe la vera svolta green che limiterebbe il serpentone di traffico quotidiano verso valle al mattino e verso monte alla sera, e consentirebbe di contrastare l'inesorabile fenomeno dello spopolamento della montagna e di tutto quello che comporta il mancato presidio del territorio. In attese di queste manovre, per equità e par condicio, ci aspettiamo un bonus carburante mensile che compensi il vantaggio assegnato a chi vive in pianura e in città. Del resto proprio i montanari sono una fra le categorie che più contribuisce al mercato dell'auto considerati i chilometri annui che devono percorrere". Così il senatore Lega Stefano Corti e la referente Lega per la Montagna Simona Magnani.

Ho presentato una interrogazione al ministro Boccia sull'abbattimento 10 giorni fa di una delle tre croci che dominano Scandiano. Parliamo di un manufatto storico, riconosciuto da tutti gli scandianesi come il “balcone sulla città” e “cartolina di Scandiano”. Il Monte delle Tre Croci di Scandiano deve infatti il suo nome proprio al monumento simbolo della redenzione, un monumento risalente almeno al XVII secolo e meta di processioni da parte degli abitanti di San Ruffino durante la settimana Santa. Gli orrendi attentati in Francia dimostrano come il rispetto della nostra religione della nostra cultura siano aspetti centrali nell'ottica di una convivenza tra popoli e come la difesa dei simboli dell'identità sia strettamente connessa con la sicurezza stessa del territorio. Proprio per questo ho chiesto al ministro per gli Affari regionali se il Governo sia a conoscenza di quanto accaduto a Scandiano e che tipo di iniziative intenda mettere in atto, con il coinvolgimento degli enti territoriali, al fine di garantire in tempi rapidi il ripristino del manufatto.

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