Stefano Corti
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Giovani formati che, dopo anni di precariato, non vengono confermati. E’ questo il destino professionale di tanti esperti dei beni culturali che attendono inutilmente una stabilizzazione. A Modena ci è giunta segnalazione di come il problema riguardi in particolare l’Archivio di Stato, dove a causa delle infinite proroghe, non è più possibile rinnovare i contratti a tempo determinato dei funzionari. Un problema serio perché il Ministero per i Beni e le attività culturali non sembra intenzionato a procedere con le stabilizzazioni. In questo modo da un lato l’Archivio di Stato perde competenze fondamentali e dall’altro tanti giovani formati per anni e con professionalità elevate si ritrovano improvvisamente senza lavoro. Presenterò una interrogazione parlamentare per fare luce su questa situazione e per arrivare in tempi brevi a una soluzione di buonsenso

Avevamo chiesto la istituzione di un fondo di 50 milioni di euro per consentire ai piccoli Comuni, con popolazione fino a 5mila abitanti, di procedere a interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza ed efficientamento delle reti idriche, ma anche questo emendamento di buonsenso e fondamentale per molti Comuni dell’Appennino, a firma del sottoscritto, è stato bocciato dalla maggioranza giallorossa in Commissione bilancio. Dopo le battaglie ambientaliste e la gestione in house dell'acqua pubblica, ora i 5 Stelle per amor di poltrona si sfilano. La verità è che, come sempre, la Montagna per questo governo non è prioritaria, eppure la cronaca, a partire dai gravissimi problemi riscontrati nelle rete idrica di Montese, dimostra l’importanza di investimenti, anche solo per tamponare la emergenza. La Lega continuerà nelle sue battaglie in parlamento e nel Paese consapevoli che la chiusura della maggioranza ci impone di continuare a lottare per il bene comune con ancor più fermezza


"Bretella e Cispadana per il territorio modenese ed Emiliano restano tragicamente progetti eternamente promessi e mai realizzati. Ora a ritardare i cantieri (per la Bretella il ministro De Micheli all'indomani del suo insediamento aveva promesso l'avvio dei lavori un anno fa) vi è la questione del rinnovo della concessione di Autobrennero scaduta nel 2014. Col Decreto Agosto il Governo ha preso ancora due mesi di tempo su tale rinnovo, ma così non si fa che prendere in giro imprese e cittadini. Come noto Autobrennero è infatti direttamente coinvolta nella realizzazione delle due infrastrutture e la situazione di stallo provocata dal Governo stesso ha creato un corto circuito paradossale. Recentemente anche il presidente della Provincia di Modena Tomei ha inviato una lettera ai parlamentari modenesi su questo tema auspicando una proroga decennale ad Autobrennero, ma è ormai evidente la incapacità del governo giallorosso e della Regione Emilia Romagna di mantenere quanto promesso. Le imprese del distretto ceramico e del biomedicale sono ormai stanche di lanciare appelli e a credere in scadenze continuamente rimandate. Se non si sbloccano le infrastrutture in un momento cruciale come questo si rischia di dilapidare i miliardi in arrivo dall'Europa in investimenti a pioggia e misure assistenziali condannando l'Italia e l'Emilia Romagna a un declino irreversibile". Così il senatore Lega Stefano Corti insieme al deputato Lega Guglielmo Golinelli.

La pandemia ha piegato il settore del turismo, ma il Governo e il Ministero dello sviluppo economico nulla ha fatto per aiutare le imprese che stanno resistendo in questo periodo. In particolare quelle del nostro Appennino. E' inconcepibile che, al Lago Santo, una delle mete più frequentate della montagna modenese non sia possibile avere un servizio di telefonia e una connessione internet decente. I ristoratori e gli operatori economici non possono nemmeno garantire i pagamenti col pos ai clienti, una situazione davvero paradossale. Presenterò sul tema una interrogazione parlamentare per chiedere al Mise di investire nel nostro Appennino, ripagando almeno in termini di fiducia l'enorme sforzo di chi ancora resiste a lavorare e vivere in montagna, nonostante tutto.

Nonostante una doppia condanna non si può respingere una istanza di permesso di soggiorno. Lo ha deciso il Tar dell'Emilia Romagna dando ragione a un cittadino straniero domiciliato a Modena e torto alla questura che aveva inizialmente respinto la richiesta. A quanto pare il fatto che lo straniero sia stato condannato per tentato furto e non per furto sarebbe una giustificazione sufficiente per non negare il rinnovo del permesso di soggiorno. Di fronte alla decisione del Tar che appare incredibile credo debbano prendere posizione in modo chiaro il ministro della Giustizia Bonafede e il ministro dell'Interno Lamorgese. Presenterò dunque una interrogazione parlamentare per capire se questa presa di posizione del Tribunale amministrativo emiliano-romagnolo faccia scuola e sia da considerarsi come un vero e proprio precedente. Se il Governo condivide questa linea lo dica chiaramente e apra definitivamente all'idea che gli stranieri possono tranquillamente delinquere in Italia senza rischiare nulla, nemmeno un foglio di rimpatrio e che, anzi, possono ottenere senza indugi il rinnovo formale del loro permesso di soggiorno.

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