Stefano Corti
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Il diniego del sindaco di Pievepelago alla distribuzione di 1000 mascherine che cittadini volontari, dopo averle acquistate con risorse proprie, avrebbero voluto donare al Comune è un atto gravissimo. Oggi il primo cittadino Ferroni si giustifica accampando scuse circa la certificazione dei prodotti e la priorità della consegna ai sanitari. Sono argomenti del tutto infondati dal momento che quelle mascherine sono regolarmente certificate, prodotte in Italia e assolutamente sicure. Non solo: i volontari non hanno posto condizioni sulle modalità di distribuzione, proponendo solamente di non dimenticare le forze dell'ordine, ogni giorno in prima linea. Personalmente e come senatore della Repubblica ringrazio Stefano Marchetti e i cittadini di Pieve per il loro gesto apartitico, generoso e gratuito: oltre 2000 euro raccolti che hanno consentito l'acquisto di 1000 mascherine. Garantisco che questi presidi di protezione individuale verranno distribuiti alla popolazione dalla Misericordia di Pievepelago in accordo col Prefetto. Il sindaco dunque se ne faccia una ragione e abbia la decenza di scusarsi con i cittadini. Questa, per fortuna, non è l'Urss dei sequestri forzati. Gli sforzi dei cittadini, coordinati e organizzati vanno incentivati non messi alla berlina per gelosie o malposto spirito di controllo totale.


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